Chiesa Maria SS. della Salute - Portici

Chiesa Vecchia

Diocesi di Napoli

La sua parrocchia di appartenenza

 

 

                                                                             Testimonianza dall'adolescenza al sacerdozio

Chi era Antonio ? Ho fatto questa domanda ad un suo amico che di botto mi ha risposto: Antonio era un ragazzo normale !

mi ha colpito questa affermazione e mi ha fatto riflettere un pò, perché mi ha detto cosi ?

ho capito che Antonio ci ha abituati a qualcosa di diverso…a guardare in alto ….e ci siamo dimenticati la partenza. Era un commento dettato dall’amore,. abbiamo negli occhi e nel cuore l’Antonio di oggi ma lui era un ragazzo normale che ha fatto della sua vita un capolavoro mettendola nelle mani del Signore.Lui in fondo non è mai cambiato, maturato, certamente, ma sempre lo stesso; tutti quelli che lo hanno conosciuto si ritroveranno in quello che dirò. La prima cosa che ho pensato: vedrai cosa ci combina ! da quando sono arrivata guardo il cielo …mi aspetto all’improvviso un bel gavettone x tutti… era uno dei suoi scherzi preferiti.Un ragazzo semplice, cresciuto all’ombra di un campanile con tanti ragazzi della sua età, uno di questi, mio figlio, che lo ha seguito poi anche all’Immacolata per qualche anno; tante foto li ritraggono insieme  e questo lo dico, per spiegare il mio legame con Antonio…un altro figlio. Sempre pronto al gioco, amante della vita, con il suo sorriso accogliente…anche quando quel sorriso, in alcuni momenti, non arrivava agli occhi...preciso , ci si poteva fidare di lui, quando prendeva un impegno lo manteneva… diciamo che gli orari non erano il suo forte!…ed infine tanto ‘capa tosta’.

Amante di tutti gli animali della parrocchia e non …chi non conosceva le caprette di Monsignore Lopreiato, il nostro parroco!!!...ognuna aveva un nome…come i suoi adorati cani e Stellina .la gatta, che lui curava con dedizione. Non si contano gli scherzi fatti da lui insieme al suo fido cavaliere Michele…ai propri amici; lo stesso Monsignore era spesso oggetto di questi giochini che sopportava …quasi sempre …con tanta pazienza e affetto. Una sera ha chiamato un’amica comune spacciandosi x la Santa Sede: aveva informazioni sulla benedizione papale x la figlia che sposava il giorno dopo…mettendola, ovviamente, nel panico ! La passione x gli abiti liturgici era famosa….alle feste quasi sempre lui era il Vescovo …un po’ perché aveva le chiavi della sagrestia ….un pò …ci siamo chiesti qualche volta …se non ambisse a mete veramente alte …anche se non ha mai manifestato il desiderio di “ farsi prete” se non alla fine delle superiori.

Suo mentore silenzioso, e non, sicuramente è stato Monsignor Lopreiato , io che ho avuto il privilegio di conoscere un pò più approfonditamente Monsignore, so quanto affetto e amore avesse x lui. Lo considerava un figlio, ma non glielo avrebbe mai detto, neanche sotto tortura , era fatto così. Con lui parlava di tutto, anche del suo periodo di rettorato a Napoli e delle varie difficoltà che aveva avuto con i seminaristi. Antonio non molto tempo fa , parlando di questo, ha confessato che lui lo ascoltava per educazione ma la cosa non lo interessava minimamente….ma, da rettore, si era reso conto di quanto gli fossero state utili quelle confidenze….

Sapeva di essere bello, o meglio “ il bel tenebroso”  ma non era vanitoso, peccato che lo preoccupava, non poco, nei seminaristi.

Era consapevole di lasciare parecchi cuori infranti con la sua scelta…da sacerdote abbiamo avuto modo di affrontare questo argomento e lui ne ha sempre parlato con grande serietà e serenità, e vedeva come punto di forza le comunità sacerdotali.

La sua vocazione è stata un fulmine a ciel sereno; un improvviso andirivieni di Peppe nello studio di Monsignore mi mise in allarme …alla fine …la bomba …Antonio vuole andare in seminario !

Nella nostra parrocchia non si avevano vocazioni da 33 anni e quando se ne parlava si capiva che Monsignore aveva perso la speranza, lui si definiva albero secco senza frutti. Questo ci aiuta a comprendere la sua contrarietà alla richiesta di Antonio, e le perplessità della famiglia che chiedeva a Monsignore di aiutarli a capire… Mi vedo ancora seduta alla scrivania di  Monsignore che gli chiedo:

 – Monsignore ma voi lo vedete  prete ad Antonio ?  Mi sembrava così strano, sarebbe stato un cambiamento enorme x lui, ma in fondo lui stava rispondendo ad una chiamata; tanti amici, quasi a poterlo convincere, lo ricattarono dicendogli che mai lo avrebbero chiamato ‘Padre Antonio’… ma la predetta “capa tosta” vinse…Ecco la freccia era lanciata… la comunità della Salute aveva un figlio in seminario ! Sia lode a DIO. Lo abbiamo coccolato per tutti gli anni del seminario, lo vedevamo crescere, maturare, ci sorprendeva…non gli abbiamo mai fatto mancare la nostra presenza, anche molto rumorosa in alcune circostanze. Al suo diaconato il cardinale disse che avevamo organizzato un pellegrinaggio, eravamo 5 pullman, se non sbaglio, ma il meglio venne alla fine della celebrazione quando alcune suore che erano venute a festeggiare il diacono della loro parrochia, salite sui banchi gridavano il suo nome. Noi, che non potevamo essere  da meno, le imitammo … non ci cacciarono fuori …solo perché ci precipitammo ad uscire. Monsignore, ormai in pensione, continuava a seguirlo da San Pietro dove era in comunità con Padre Eduardo Fiscone e Fratel Giovanni Roncarolo e dove Antonio era sempre ben accolto ed atteso.

Padre Mimmo Noviello succeduto a Monsignore era, ed è, ancora oggi, il nostro parroco

Un giorno, eravamo nel cortile della parrocchia, Antonio mi venne incontro sorridendo, mi prese sotto  braccio come  per confabulare e camminando ..camminando ( qualcuno ha fatto questa esperienza ???)…mi chiese di organizzargli la sua prima messa in parrocchia !!!!!!!!

Oggi potrei dire –una pazzia !- una splendida pazzia…non sapevo cosa mi aspettava….

Ha sconvolto la vita mia, quella di padre  Mimmo e di tutta la comunità Padre Mimmo era da poco con noi e non era ancora abituato a me e alle mie idee di organizzazione, in alcuni momenti è andato in grande affanno e lo ringrazio ancora oggi x la fiducia.

Ci siamo lanciati in cose pazzesche, non riuscivo a dirgli di no, quello che ho pubblicato sui social network è il libretto che raccoglieva tutto il pensiero di Antonio per quel giorno. Il disegno è suo, anche i colori sono stati scelti da lui e non so dirvi quante prove ho fatto fare in tipografia perché venissero come voleva lui, e alla fine si è anche accontentato. La foto della ‘sua Madonna’ anche è stata un parto difficile…per chi non conosce la nostra parrocchia spiego brevemente di cosa parlo. Il corpo centrale è contornato da 4 cappelle e, per una Dio-coincidenza , come le chiama il nostro viceparroco don Gianluca Coppola, la cappella dove era la nostra Madonna della Salute è venuta a trovarsi di fronte a quella del SS. Sacramento. Il nostro Tabernacolo è a vista, Gesù è sempre esposto e, ponendosi al centro della chiesa, si può vedere  la Madonna riflessa che accoglie la pisside coronandola con le sue stelle. Abbiamo fatto conoscere ad Antonio la bellezza che si poteva ottenere …e così il nostro amico Gennaro ha passato giorni in piedi su una sedia per ‘rubare’ l’inquadratura  giusta. Oggi quella statua è nella chiesetta piccola ma al suo posto, c’è sempre una Madonna che avvolge nel suo grembo Gesù Eucarestia.

Ero esonerata dall’aspetto liturgico … però quel canto …’Pietro mi ami tu ? ‘ risuona ancora nelle mie orecchie …è stato provato all’infinito…doveva essere perfetto….e così tutto il resto…non gli sfuggiva e non doveva sfuggirgli nulla….riunioni interminabili…

Su quello che era il buffet esterno avevo carta bianca…dai suoi numeri dovevo provvedere per circa 400 persone…soltanto!!!!!

è iniziata la mia amicizia con Peppe , che giustamente preoccupato, voleva conoscere questa signora che, a detta del fratello, si occupa di tutto. Anche di questo devo ringraziare Antonio. Sono stati giorni duri, ma bellissimi, si può dire di no ad un figlio che ti chiede aiuto, con tanto garbo e affetto ? Eravamo una parrocchia in fermento, non c’era gruppo che non fosse impegnato, c’era tutto da fare…non c’era famiglia che non cucinasse…Si ! eravamo una famiglia !!! Per la prima messa abbiamo portato anche i morti in chiesa ! Tante persone che avevano difficoltà ad uscire di casa desideravano partecipare e così organizzammo anche un gruppo che andasse a domicilio a prenderli, lo avevano visto crescere e volevano essergli vicino nella gioia. Monsignore, tre mesi prima, era tornato a casa… ad Antonio mancò molto.

Tra le altre cose gli regalammo un computer portatile perché iniziava la sua avventura romana e gli era utile nei trasferimenti.

Iniziava il viaggio che lo avrebbe portato lontano…anche da noi. La nostra storia si ferma qui, con tanto orgoglio e presunzione, che il Signore ci perdoni, noi della Salute ci sentiamo un po’ come il famoso arco di Gibran; abbiamo aiutato questa splendida freccia a prendere il volo…lo volevamo papa…la parabola ci sembra breve, ma io credo che lui ha bruciato le tappe e il Signore abbia altri progetti per lui. Per rendere meno doloroso il distacco mi resta solo da dire : Signore mi fido di Te, lo affido a Te. Ciao Antonio, arrivederci.


Chiesa Maria SS. della Salute - Portici

Chiesa Nuova

Diocesi di Napoli

La sua parrocchia di appartenenza

 


Chiesa Immacolata Concezione - Portici (NA)

 

Diocesi di Napoli

Dal 10 maggio 1992 al 1 luglio 2007

Parroco

 


Quale identità per la Parrocchia oggi?

Articolo tratto dalla pubblicazione Vita di Comunità '06 - Immacolata Concezione

"Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere...perché io ho un popolo numeroso in questa città" (At. 18,9-10)



Chiesa S. Maria Apparente - Napoli

Dal 1° luglio 2014 al 30 aprile 2015

Parroco

 

 

Testimonianza del periodo di Padre Antonio come Pastore di S. Maria Apparente

Padre Antonio in questi 8 mesi che ci sono stati concessi a S. Maria Apparente ha fatto cose straordinarie, purtroppo non limitandosi mai come avrebbe dovuto, ma dando tutto ciò che poteva senza sosta, come se avesse saputo che il tempo rimasto per restare tra noi fosse poco..

Proprio come il Seminatore ha rivangato il terreno, ha seminato sino a dare nuova vita alla Parrocchia che è rifiorita nella vitalità, ha ripreso a pulsare.

Ha attivato  l’oratorio ed era felice di risentire in Parrocchia le voci dei bambini e dei ragazzi che giocavano.

Sono nati per sua volontà tre gruppi : il gruppo Adolescenti, il gruppo Giovani e il gruppo Famiglia.

Ragazzi e persone che sono rientrati in Parrocchia attratti dal suo modo di fare coinvolgente e si sono uniti riscoprendo Cristo.

Ha creato un forte senso di appartenenza alla Parrocchia.

E’ nato il coro  e quando celebrava amava i canti , ricordo in particolare un canto “come un fiume”

che tanto lo rappresentava,  un fiume in piena inarrestabile nel donare l ‘ Amore di Dio fino a farlo sperimentare negli altri con la semplicità della sua accoglienza, delle sue pacche sulle spalle, fino a cambiare la vita di coloro che hanno incrociato il suo cammino anche per così poco.

A coloro che come noi hanno visto la sua ferma volontà di costruire una Parrocchia di Comunione.

Un treno inarrestabile sul quale chi è riuscito a salire non può non essere rimasto segnato nell’anima.

Perché da subito  ti conosceva bene, ti chiamava per nome ed è stato amico, fratello e Padre.

Ora la sua Fede deve rinvigorire e rinforzare la nostra, perché sicuramente sarà nella contemplazione di Dio e nella comprensione del Disegno che il Signore aveva per Lui.

A Padre Antonio va il nostro Grazie per averci testimoniato Cristo con la sua vita, grazie per averci accolti e al Signore grazie per aver fatto incrociare il nostro cammino con il suo.